Arte

Correnti

Heidi Bucher, Dominic Chambers, Teresita Fernández, Liza Lou, Marilyn Minter, Catherine Opie, Calida Rawles e Robin Rhode
Spiaggia delle Palme
12 gennaio – 5 febbraio 2023


CURRENTS unisce otto artisti del programma globale di Lehmann Maupin che affrontano l’estetica dell’acqua, riflettendo le qualità formali e concettuali dell’elemento. Le opere di Heidi Bucher, Dominic Chambers, Teresita Fernández, Liza Lou, Marilyn Minter, Catherine Opie, Calida Rawles e Robin Rhode restituiscono immagini acquatiche attraverso la pittura, l’installazione, la fotografia, la tappezzeria e le opere su carta. Insieme, gli artisti di CURRENTS considerano le proprietà visive e materiali dell’acqua per valutarne le possibilità fenomenologiche e promuovere un’esperienza visiva tattile.

Un nuovo lavoro in acrilico e pastello di Calida Rawles continua l’esplorazione dell’acqua da parte degli artisti sia come materiale fisico poliedrico che come spazio storicamente carico per i corpi neri. In The Fire Through Time (2022), un corpo appare parzialmente sommerso in un paesaggio sottomarino squisitamente reso; Rawles utilizza l’acqua come modalità di astrazione, consentendo a panorami di bolle, increspature, luce rifratta e distese di blu e verde di distorcere il suo soggetto. In tal modo, The Fire Through Time cerca di rivisitare il trauma culturale e storico che circonda l’acqua e l’esperienza nera, rivendicandola come spazio per la guarigione, la scoperta e l’autonomia corporea.

Allo stesso modo, la serie Wash Paintings di Dominic Chambers considera la relazione del corpo nero con l’acqua come una metafora del divieto culturale e sociale. In un nuovo dipinto, Chambers raffigura due figure maschili nere nel mezzo dell’interazione, parzialmente oscurate da uno strato sovrapposto di vernice acquosa. Chambers crea queste opere versando vernice su una composizione altrimenti finita, letteralmente (come dice l’artista) “lavando via il dipinto”. Questa tecnica conferisce al lavoro una qualità riflessiva, come se i soggetti fossero immersi o visti attraverso l’acqua. Attraverso questo “lavaggio via”, Chambers costruisce un velo ottico che allontana lo spettatore dalla sua composizione, emulando e disarticolando le strutture razziali che influenzano il modo in cui gli individui percepiscono i loro mondi sociali.

Nelle vicinanze, diverse fotografie della serie From Your Shore to My Shore (2009) di Catherine Opie raffigurano paesaggi marini sereni, divisi equamente dalla sottile linea dell’orizzonte dove l’oceano e il cielo si incontrano. Sospeso in successione, l’orizzonte diventa sia una forza equilibratrice che un filo conduttore tra le fotografie, funzionando come una caratteristica del paesaggio che è allo stesso tempo immutabile e condivisa. Nella loro mancanza di specificità, i paesaggi marini di Opie sono allo stesso tempo liminali e universali; sono la sua riva, la loro riva e la tua riva, allo stesso tempo, espandendo sia il paesaggio fisico che la comunità immateriale.

CURRENTS include anche l’installazione Untitled(Anthem) (2008) di Teresita Fernández, che emula il movimento dell’acqua in una disposizione di delicate goccioline di vetro argentate a mano che scorrono e ondeggiano sulla superficie del muro. Questo tipo di silhouette drappeggiata suggerisce una bandiera sgonfia o uno stendardo stanco, così come la parola inno nel titolo, che si riferisce sottilmente alla disillusione e agli ideali imperfetti associati a nazioni e confini. In concomitanza con la sua mostra personale che aprirà il 12 gennaio a New York, Robin Rhode esporrà la sua opera Calypso’s Cave (2022). Il trittico fotografico raffigura disegni murali di una figura di sirena derivati da due fonti: l’antica arte rupestre trovata nella “grotta dei nuotatori” sahariana e la mitologia greca che circonda la ninfa del mare Calypso. In C’era Una Volta (2022) di Liza Lou, formazioni simili a nuvole rese con vernice, perline e filo adornano la superficie della tela e fanno riferimento a macchie su uno strofinaccio, evidenziando la tensione tra caso e intenzione. L’opera Big Bang (2012) della fotografa Marilyn Minter colloca un piano di vetro in frantumi e inzuppato di pioggia nella parte anteriore della composizione, utilizzando l’acqua per distorcere sia la percezione dello spazio da parte dello spettatore sia il soggetto dietro il vetro. Infine, le opere storiche della serie Water Drawings di Heidi Bucher (1985) utilizzano l’acqua come mezzo per registrare i propri effetti visivi, componendo “nature morte acquatiche” consentendo ai pigmenti di acquarello e gouache di fluire naturalmente sulla superficie della carta.