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Less is more di Mario Lisi

A Pavia, nello Spazio Per le Arti Contemporanee al Broletto, si svolge dal 15 ottobre al 31 dicembre 2020 la mostra dedicata alle opere di Mario Lisi.

“In queste immagini, risultato di una mia ricerca personale, ho tolto volutamente parte della figura, lasciandone una minima porzione illuminata e visibile. Questo costringe, o meglio, invita l’Osservatore a utilizzare pochi elementi per riconoscere la forma e completarla con la propria immaginazione, dando la possibilità a ognuno di interpretarla in modo personale e unico: in sostanza di renderla propria. Una fotografia interpretabile come non lo é mai stata e un rapporto personale che lega il fotografo alla interpretazione dell’Osservatore. Mi piacerebbe sapere come ognuno di voi potrebbe completare il mio input di base per ogni immagine, ma questa resterà una vostra emozione esclusiva.
Vi sono state immagini più “difficili” che non ho ancora pubblicato e che io stesso ho fatto fatica ad interpretare, ma appena ci sono riuscito la soddisfazione é stata ancora maggiore; la capacita di lettura dovrà crescere nell’Osservatore. Questa collaborazione tra fotografo e Osservatore é l’elemento chiave di tutta la collezione.”

Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pavia e aperta fino al 31 dicembre, la mostra presenta una trentina di “scatti al buio” dell’artista, una selezione di lavori rigorosamente in bianco e nero appartenenti alla Stripes Collection.
Less is more si ispira al principio – coniato dall’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe – per cui il “di più” si ottiene creando e plasmando sul concetto di essenzialità, ed è proprio così che Mario Lisi ottiene il miglior risultato fotografico.

“Negli scatti di Stripes Collection – spiega Mario Lisi – ho illuminato i corpi proiettando una luce lamellare come quella che entra in una stanza buia da una finestra con una tapparella socchiusa. La mia ricerca personale mi ha indotto ad allontanarmi dalla rappresentazione della figura completa in tutti i suoi dettagli: ho eliminato tutto ciò che non era fondamentale per la percezione del messaggio, lasciando soltanto una porzione del segno artistico illuminata e visibile. L’osservatore è parte attiva nella genesi del soggetto fotografico, si trova ad utilizzare pochi elementi per interpretare la forma e completarla con la propria immaginazione, rendendola propria. Questa collaborazione tra fotografo e Osservatore è l’elemento chiave di tutta la collezione.”

www.stripescollection.com

www.clickdifferent.it