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Storie ordinarie di donne straordinarie, il romanzo di Anna Di Narda

Presentiamo Storie ordinarie di donne straordinarie, il romanzo di Anna Di Narda secondo classificato nel concorso letterario Mediolanum – Un Certain Regard.

Il romanzo racconta di due donne del 1900 vivono la loro giovinezza in modo parallelo ed opposto. Si tratta di due giovani che diventeranno cognate avendo Ada sposato il fratello di Matilde. Mentre la prima lotta per fuggire ad una vita di miseria e dolore e vede nel matrimonio l’unica via per affrancarsi da una famiglia difficile, la seconda, donna bella ed intelligente, fugge dall’Italia in cerca di uno stile di vita che la esalti e le permetta allo stesso tempo di essere indipendente da tutto e tutti. Ada troverà in Pietro il compagno con cui dividere gli anni di un secolo di guerra, Matilde fuggendo dall’amore della sua vita finirà invece per rimpiangerlo immersa in una vita agiata, ma anonima. Ambientato nella bassa friulana e in Egitto, il libro tocca alcuni momenti salienti della storia del 1900 italiana ed egiziana.
Il romanzo è in attesa di pubblicazione.

CulturesMag incontra Anna Di Narda
Che cosa ha ispirato questo romanzo e c’è dietro un’esperienza personale?
Il libro nasce dalla storia familiare raccontatami da mia madre e che io desidero far conoscere alle nuove generazioni. Far sapere cosa hanno vissuto i nostri nonni e i trisavoli. Raccontare storie di persone semplici attori di vite comuni. Ho voluto dar voce a due donne nate nel 1800 e vissute per una buona parte in un secolo difficile come il 1900, attraversato da due guerre, povertà e mancanza di lavoro.

Per quale motivo lei crede il suo romanzo abbia vinto le prime classifiche, che cosa pensa sia piaciuto ai lettori?
Penso che sia piaciuto conoscere aspetti nuovi della storia. Le filande si sono diffuse in Friuli nel primo decennio del 1900, ma se non si va a cercare negli archivi, si trovano poche tracce nei libri di storia che parlino di come queste impiegavano manodopera femminile e molto giovane. Non è neppure conosciuto il fenomeno di emigrazione verso le coste dell’Africa del Nord e che ha interessato in particolare la regione del Friuli Venezia Giulia tra il 1890 e il 1930. Le storie sono raccontate con semplicità e narrano fatti veri e questo è un altro aspetto che interessa il lettore di oggi che, dopo un periodo critico come quello della pandemia, ha bisogno di storie vere piuttosto che di fantasia.

Anna Di Narda

Che cosa porta a diventare scrittori?
Se mi devo definire scrittrice, lo faccio con cautela. Ho molto da imparare, nonostante l’età. Penso comunque che scrivere equivalga a quell’esigenza che vivono i pittori, gli scultori, i musicisti quando avvertono il bisogno di “creare” di parlare, di portare alla luce quanto abbiamo dentro.

Quanto tempo occorre per scrivere un libro?
Dipende da come si sente lo scrittore. In passato pensavo che bastasse sedersi e saper scrivere, ora invece capisco che quando scrivi il tuo animo deve essere sgombro da pensieri, libero da dolori e paura. Allora sei veramente tu e diventi lo strumento per creare, per portare con te il lettore in quel mondo che vedi e che vuoi quasi dipingere.
Delle volte passano giorni prima che ci si senta così, giorni vuoti di righe e parole. Altre volte riesci a scrivere anche sei o sette pagine in due ore. Nella tua mente e nel tuo cuore la storia c’è, devi solo farla uscire!

Uno scrittore ha uno sguardo particolare sulle cose e sulle vicende?
Io penso che non sempre lo scrittore abbia questa consapevolezza, ma che sia il suo “io” ad elaborare in modo personale quanto gli occhi vedono e le orecchie sentono. Lo scritto sarà poi il frutto di questo lavoro che a volte non è proprio razionale.

Vorrebbe darci una definizione di opera letteraria, letteratura?
A mio avviso letteratura è qualsiasi opera capace di suscitare sensazioni nel lettore: stupore, conoscenza, paura, sdegno, fiducia, ottimismo…

Vuole parlarci del suo linguaggio, del suo stile?
Cerco di essere attenta a che il lettore capisca quanto sto raccontando. Pongo poi molta attenzione al linguaggio che utilizzo: elegante, non ripetitivo e soprattutto, in alcun modo volgare.

Questo romanzo nasce da una esigenza particolare?
“Storie ordinarie di donne straordinarie” nasce dal bisogno di dare a mia nonna, donna semplice e nella quale mi riconosco, una sorta di immortalità. Parlando di lei e della cognata lascio poi nel tempo, episodi che hanno caratterizzato non solo le loro infanzie e giovinezze, ma anche quelle di moltissime altre loro coetanee. 

Vuole spiegarci in due parole il romanzo che ha vinto le prime tre posizioni nella nostra classifica, segnalato dai lettori?
Ada giovane ragazza di inizio del 900 vede nel matrimonio la sola via per sfuggire ad una vita di miseria e dolore. Pietro, vero nome di mio nonno sarà per lei quell’ancora a cui aggrapparsi e a cui farà riferimento anche la sorella Matilde. Quest’ultima in famiglia si è sempre distinta, ha desiderato vivere una vita libera e più confortevole ritenendo che quella familiare le andasse troppo stretta. È un dualismo che si basa su un diverso modo di concepire l’amore e Ada e Matilde ne incarnano gli aspetti.

Da dove trae ispirazione per i suoi romanzi?
Alcuni racconti che ho scritto sono nati dalla fantasia, i romanzi nascono dalla storia e in particolare da avvenimenti del Friuli Venezia Giulia che io amo e che desidero far conoscere ai lettori.

Come scrive un romanzo, di getto oppure lo prepara a poco a poco?
Sono quella che scrive di getto quando l’ispirazione arriva. Poi rileggo e riaggiusto le mie pagine anche sei o sette volte. Ma la trama è già stesa!

Ci vuole raccontare chi è lei e un poco della sua vita?
Sono una persona semplice che nella vita ha amato studiare. Mi sono sposata avanti con gli anni e con mio marito, mia spalla e guida, ho intrapreso il meraviglioso viaggio dell’adozione. Abbiamo infatti una figlia che viene da lontano e che amiamo teneramente.

Quale la difficoltà più grande che ha incontrato come scrittore?
Penso che il giudice più severo in assoluto, siamo noi stessi. La grande difficoltà: scrivere in modo che piacesse soprattutto a me. E in questo sono esigente.

Le prossime opere, cosa può anticiparci?
Sto pensando ad un romanzo ambientato verso la fine del 1400 nei luoghi dove sono nata e abito, per far rivivere strade, castelli e personaggi che hanno avuto una particolare importanza. La protagonista è sicuramente una giovane ragazza: Maria

A proposito di Anna Di Narda

Di Narda Anna, friulana lavora come Funzionario presso il Ministero dell’Interno. Innamorata del suo Friuli e della storia del 1900 scrive poesie, racconti e piccole storie per bambini tutte intente a riportare il lettore ai tempi appena passati e che spesso non conosciamo o dimentichiamo.
È una scrittrice che ama confrontarsi con il mondo di oggi utilizzando un linguaggio che resti sempre pulito ed elegante.

Anna Di Narda

Cover Foto di Caio da Pexels
Immagini dell’articolo: Anna Di Narda